Campus 13/Compound 12

In occasione del tema proposto da Libri Come 2023, Potere, presentiamo nello spazio arte dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, la mostra Campus 13/Compound 12 di Ciriaco Campus, artista sempre molto attento alle contraddizioni politico – sociali del mondo contemporaneo. In mostra sono esposti 12 arazzi più 1: la serie dei 12 grandi arazzi, Compound, realizzata nel 2019, e Doing God’s Work del 2018, il tredicesimo arazzo che conferisce un’ulteriore prospettiva di senso all’intera mostra.
Alla luce dell’arrogante affermazione espressa nel 2009 dell’AD della Goldman Sachs che l’artista tesse provocatoriamente in oro sulla foto di deiezioni di un ippopotamo in Doing God’s Work, le immagini satellitari tessute sui 12 arazzi della serie Compound non si riferiscono più soltanto alla sorveglianza militare, ma alludono più in generale ai meccanismi di controllo di un potere sempre più astratto, un Big Brother che osserva non visto, spesso di notte con gli infrarossi, dall’alto dei cieli. Un potere pervasivo e trasversale che pretende di sostituirsi allo sguardo di Dio.
L’ambiguità delle immagini selezionate dall’artista dal deep web – la casa di Bin Laden, basi segrete a Taiwan e in Cina, i campi dei Mujaheddin nel sud della Siria, ma anche banali safari turistici e abitazioni in tranquille cittadine di provincia – diventano veri e falsi obbiettivi accomunati in modo indistinto. La loro combinazione con la preziosa tecnica dell’arazzo Gobelin, tradizionalmente riservata alla celebrazione del mondo domestico aristocratico, innesca quel cortocircuito visivo, di attrazione e straniamento al tempo, che è precisamente ciò che permette di collegare mondi solo apparentemente molto distanti tra loro: la situazione geopolitica mondiale e la nostra vita personale. Mondi in realtà ugualmente sorvegliati e suscettibili di sospetto da parte di un potere onnipresente che governa oramai indiscriminatamente tutti gli aspetti della vita: collettiva, individuale e psicologica.
Il perturbante che evocano queste immagini, famigliari ed estranee al tempo, è il dispositivo di cui si avvale Ciriaco Campus per provocare quel pensiero critico senza il quale, come scrive Hannah Arendt, “la realtà rimane per noi una massa di dati incomprensibili”, irreale e indifferente. Lo stesso che testimonia della fede nell’arte come strumento critico di conoscenza e di lettura delle contraddizioni del mondo contemporaneo, capace di smascherare la struttura di controllo del sistema neoliberale dominante.
A.Cestelli Guidi


Anno2019TecnicaArazzi gobelin tessuti su telaio jacquardDimensionidimensioni varie

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